Per i consumatori ancora dubbiosi sul valore qualitativo del cibo biologico, un nuovo studio aggiunge prove ad una più ampia raccolta di ricerche, mostrando che consumare cibi biologici può ridurre la quantità di pesticidi all’interno dell’organismo.
Lo studio, che è stato appena pubblicato sulla rivista Environmental Research, ha rilevato che le famiglie che consumano una dieta biologica al 100% riducono velocemente (in soli 6 giorni) e drasticamente (circa del 60%) l’esposizione a quattro classi di pesticidi.
La studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università della California alla Berkeley School of Public Health, finanziato in parte dal gruppo ambientalista non profit Friends of the Earth: questo studio si basa su ricerche precedenti, tra cui una condotta in Australia su soggetti adulti e due su bambini in California e a Seattle; tutti gli studi hanno riscontrato in modo analogo che consumare cibo biologico riduce in modo rapido e sostanziale l’esposizione ai pesticidi.
I ricercatori hanno monitorato 16 soggetti in 4 famiglie demograficamente e geograficamente diverse (provenienti da Oakland, Minneapolis, Baltimora e Atlanta): sono stati riscontrati come prodotti di degradazione nelle urine 14 differenti composti, ricollegabili fino a 40 diversi pesticidi.
Dopo 6 giorni di dieta a base di cibi biologici, i livelli complessivi di pesticidi sono diminuiti del 60.5% sia negli adulti che nei bambini.
Bruce Lanphear, professore all’Università Simon Fraser, sostiene che, in assenza di un solido sistema normativo che protegge i consumatori, questi tipi di studi sono fondamentali per i consumatori affinchè possano optare per scelte salutistiche ottimali.
L’obiettivo dello studio in questione era quello di capire a quali pesticidi sono esposte le persone che seguono una dieta convenzionale e quali sono le possibilità di ridurre tale esposizione; purtroppo, non ci sono ancora abbastanza studi su larga scala che diano informazioni sulle nuove tipologie di pesticidi utilizzati oggi.
Le diete basate su cibi biologici riducono l’esposizione ai pesticidi
Le famiglie selezionate dai ricercatori rappresentano un gruppo piccolo ma geograficamente e razzialmente diverso.
I livelli di pesticidi sono stati testati nelle loro urine per 6 giorni mentre seguivano una dieta convenzionale, e poi per altri 6 giorni mentre seguivano una dieta completamente biologica.
Sebbene il gruppo di studio fosse piccolo, sono stati raccolti 158 campioni di urina, il che ha permesso ai ricercatori di trovare un significato statistico nei risultati.
Chensheng Lu, professore all’Università di Harvard che ha guidato la studio sulla dieta biologica a Seattle, ha concordato sul fatto che i risultati hanno implicazioni più ampie a causa della loro coerenza con le ricerche precedenti.
Gli Organofosfati sono diminuiti del 70%. Chlorpyrifos (collegato all’aumento del tasso di autismo, difficoltà di apprendimento e ridotto QI nei bambini) è sceso del 61%, mentre il Malathion (probabile cancerogeno) è sceso del 95%.
Il Glifosato, erbicida numero uno utilizzato oggi e fulcro di una recente causa legale per il suo potenziale effetto cancerogeno, non è stato incluso in questo studio perché i metodi di laboratorio per rilevarlo nell’essere umano sono ancora in fase di sviluppo.
Nuovi pesticidi, vecchi problemi?
Tra le nuove classi di pesticidi analizzati, i livelli di Piretroidi sono diminuiti del 50% circa, mentre quelli di Neonicotinoidi sono diminuiti dell’84%.
Anche se l’impatto dei nuovi pesticidi sulla salute non è ancora ben chiaro, fino ad oggi la ricerca suggerisce correlazioni con disturbi riproduttivi, immunologici, endocrini e dello sviluppo neurologico.
Inoltre, si ritiene che i Neonicotinoidi possano contribuire in maniera determinante al collasso delle colonie di api.
Tutti dovremmo passare ad un’alimentazione biologica
Nel tentativo di rendere il cibo biologico più disponibile, Friends of the Earth sta lanciando una campagna di sensibilizzazione, chiamata “Organic for All”.
Il costo elevato del cibo biologico rappresenta un notevole impedimento a tante famiglie: secondo i Consumer Reports, il cibo certificato biologico costa in media il 47% in più rispetto ai prodotti alimentari convenzionali, anche se i prezzi variano ampiamente e in alcuni casi il biologico può essere più economico.
Un altro ostacolo è che meno del 2% dei finanziamenti federali per la ricerca agricola va ai metodi biologici; al contrario, gli agricoltori biologici dovrebbero ricevere una percentuale molto maggiore di sussidi governativi.
L’Environmental Working Group ha stilato due elenchi di cibi: quelli più contaminati dai pesticidi chiamati “Sporca dozzina” e quelli meno contaminati chiamati “Magnifici quindici”.
Sporca dozzina:
Magnifici quindici:
Articolo pubblicato sul portale Agemony.